via Matteotti, via Vittorelli, piazzetta Zaine (con deviazione verso via Margnan e Villa Ca’ Erizzo), vicolo Bonamigo, piazzale Terraglio, via Gamba, via Ferracina, piazzotto Monte Vecchio
Da piazza Libertà salite lungo via Matteotti e proprio all’inizio, nella Loggetta del Municipio, restaurata di recente, osservate gli affreschi con gli scudi dei Podestà e i rosoni del soffitto ligneo. Da qui potete ammirare la piazza e scattare bellissime fotografie in tutte le stagioni.
Sotto al portico di fronte a voi sono ancora oggi ben visibili antichi affreschi, in particolare una “Madonna in trono” di Francesco Da Ponte il Vecchio. (RISTORANTE BIRRARIA OTTONE)
A metà della via, sul lato destro se state salendo, si apre piazzetta Guadagnin, riservato angolo cittadino, sede di esposizioni temporanee all’aperto, dove incontrate una bella scalinata cinquecentesca e l’antico palazzo Pretorio. (PEPELU’)
Salite ancora fino a giungere in piazzetta Zaine (DOLCE BASSANO); pochi passi ed eccovi in uno dei posti di maggiore suggestione della città, con il Massiccio del Grappa a destra e l’Altopiano di Asiago a sinistra, teatro di cruenti scontri nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale e davanti a voi la Valsugana, strada privilegiata per raggiungere il Trentino Alto Adige e l’Austria.
A questo punto, a seconda del tempo a disposizione e dei vostri desideri, potete scegliere di scendere lungo via Margnan e raggiungere Villa Ca’ Erizzo per visitare il Museo Hemingway e della Grande Guerra e magari proseguire lungo il percorso che costeggia il fiume Brenta, percorrendo un “anello” di circa 12 chilometri che vi riporterà a borgo Angarano.
Se invece avete voglia di rimanere in centro storico, la vostra passeggiata proseguirà lungo vicolo Bonamigo fino ad arrivare in piazza Terraglio, dove in ogni momento della giornata potete trovare interessanti motivi di attrazione. (OSTERIA TERRAGLIO)
Andate verso destra ed entrate nel cortile del Castello degli Ezzelini dalla Torre di Ser Ivano per visitare il Duomo di Santa Maria in Colle o per assistere ad uno degli spettacoli ospitati nel teatro all’aperto dedicato a Tito Gobbi. Il Corpo di Guardia, restaurato, è sede di mostre temporanee e in alcuni periodi dell’anno è possibile percorrere anche il sentiero delle mura del Castello.
In questi luoghi, il 22 luglio del 998, si tenne un’assemblea citata in un documento storico che segna ufficialmente la nascita della città.
Fate una piccola deviazione scendendo lungo piazza Terraglio e affacciatevi dalla balconata: davanti a voi la splendida Ca’ Priuli con le magnifiche colline della Pedemontana sullo sfondo, a sinistra il Ponte Vecchio, a destra la vallata e le montagne.
Ne valeva la pena, non credete?
Da qui, scendendo gli scalini, arrivereste subito al ponte, ma non fatevi tentare dalla fretta e continuate a seguirci!
Tornate nella zona dei locali del Terraglio per percorrere con calma via Gamba e, proprio all’inizio della via, ammirate il bellissimo panorama all’altezza del vostro sguardo. (EL BOCON DEL PRETE). Terminata la discesa ecco aprirsi il Ponte degli Alpini o Ponte Vecchio, simbolo della città, più volte distrutto dalle piene del Brenta o dalla mano dell’uomo e sempre ricostruito secondo il disegno di Andrea Palladio. È in assoluto il luogo più visitato dai turisti di tutto il mondo e il più amato dai bassanesi. (NARDINI)
Dal Ponte, proseguite lungo via Ferracina (CARTERIA TASSOTTI) dove incontrerete, sulla destra, il busto dedicato a Bartolomeo Ferracina, risalite la scaletta sulla vostra sinistra e, arrivati in cima, giratevi per ammirare la suggestiva immagine che si apre davanti a voi. Se è l’ora del tramonto, rimarrete incantati. (TERRY DETTAGLI DI STILE)
Qualche passo ancora ed eccovi in Piazzotto Monte Vecchio (LA BOTTEGA DEL PANE), cuore della Bassano medievale e prima piazza della città, un autentico salotto dove sostare per un po’. Sulla facciata del Monte di Pietà, quel “Monte Vecchio” che gli dà il nome, vedete il più antico stemma della città: due leoni rampanti ai lati di una torre.
Sul fronte orientale del piazzotto sono presenti bei palazzi un tempo affrescati; sono ancora in parte visibili gli affreschi di casa Michieli-Bonato, opera dei Nasocchi, mentre il fregio di Casa dal Corno, opera di Jacopo Da Ponte, è stato staccato per essere restaurato e si può ammirare al Museo civico.